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Immagine del redattoreDaniele Pezzali

Il vaccino contro il Covid19 è veramente l'ultima ancora di salvezza?

Durante la mia infanzia e da adulto ho sempre mantenuto aggiornato il mio piano di vaccinazioni (Polio, Tetano, Epatite A/B…) e la stessa cosa ho fatto per i miei figli. Quando vado a fare la spesa controllo sempre la provenienza degli alimenti che acquisto. Se compro una bottiglia di olio extra vergine d’oliva sono disposto a spendere di più affinché sia prodotta con olive italiane, se compro un pacco di pasta mi sincero che il grano di provenienza sia italiano… Non penso che bisogna essere dei medici o dei biologi per capire che una cattiva alimentazione è la prima causa di malattie metaboliche e tumorali. Anche se le grandi multinazionali alimentari non lo scrivono sulle etichette, possiamo immaginare cosa causino alla nostra salute le bibite ricche di aspartame, zuccheri, conservanti e coloranti. I cibi conservati, quelli troppo raffinati e le carni provenienti da allevamenti intensivi fuori controllo. La storia ci ha insegnato, a suon di scandali, vedi “mucca pazza” e denunce per sofisticazioni alimentari, cosa significhi mangiare pesci al mercurio, carni rosse con gli estrogeni, pollame e uova farcite di antibiotici, frutta e verdura con pesticidi. Olio extra vergine d’oliva o olio di sansa d’oliva?

Da questo paragone mi permetto di fare una distinzione tra i vaccini tradizionali (utilizzati da decenni) e quelli a RNA di nuova generazione, che probabilmente faranno il loro debutto contro il Covid19. Apprendo dal web (fonte Oltre TV autore dott. Stefano Restani) “Il vaccino tradizionale, quello che abbiamo sempre utilizzato, nasce da questo meccanismo: individuo l’agente patogeno, di questo individuo la parte che maggiormente è capace di sollecitare una buona ed efficace risposta immunitaria, faccio studi sulla sicurezza ed efficacia e alla fine lo inietto nella popolazione. L’organismo comincerà a produrre anticorpi che, nel momento in cui dovesse incontrare davvero il virus o il batterio specifico, avrà già armi (gli anticorpi) per reagire efficacemente all’attacco. Quindi non ho alterato le cellule del corpo, ho solo accentuato la normale funzione delle cellule del sistema immunitario a produrre anticorpi specifici. Questi vaccini hanno dato risultati anche strepitosi, in passato, basti pensare all’eradicazione del vaiolo.” “Il vaccino che avremo sul mercato per il Sars CoV-2 sarà molto probabilmente un vaccino a RNA che funziona introducendo una sequenza di mRNA, la molecola che dice alle cellule cosa costruire che è codificata per un antigene specifico della malattia. La produzione dell’antigene avviene quindi all’interno del corpo, non è iniettato dall’esterno come nei tradizionali vaccini”. La dott.ssa Maria Rita Gismondo afferma in un’intervista su Woman Times: “Il vaccino a RNA è concepito in un modo completamente nuovo: utilizza un segmento genetico che va a inserirsi nelle nostre cellule obbligandole a produrre una parte del virus la quale, ritrovandosi nell’organismo, stimolerà la produzione di anticorpi. Né più né meno di una terapia genica”.

Chi vuole fare da cavia?

Le notizie che mi mettono in guardia sono i dubbi sollevati da alcuni noti scienziati, che pur non escludendo la potenzialità del nuovo vaccino a RNA, avanzano perplessità riguardo la tempistica, troppo veloce, di approntamento e nutrono dubbi sui reali test condotti. Nell’articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore è il dott. Crisanti a pronunciarsi in merito ed è molto esplicito a dichiarare le sue incertezze. In Italia la legislazione ostacola l’utilizzo sul territorio nazionale di alimenti che abbiano subito tecnica OGM sostenendo che possano essere pericolosi (e non vi è certezza unanime riconosciuta su questo) ma un vaccino che va in qualche modo direttamente a interagire sulla cellula impartendole di produrre qualcosa va bene? Penso che in questa fase della pandemia sia molto più efficace e sicuro mirare ad approfondire quali siano le migliori cure per debellare il Covid19, quindi investire sulla medicina preventiva da sviluppare sul territorio attraverso i medici di base, puntare sulla diagnostica rapida ed informare la popolazione riguardo i comportamenti da adottare ai primi sintomi della malattia. Un vaccino miracoloso, che ci faccia tornare immediatamente alla normalità, secondo me è una chimera, è una falsa illusione che rischia di infondere inutili aspettative. È più opportuno curare il nostro tenore di vita, mangiare sano, fare sport, godere dell’aria aperta al fine di rinforzare il nostro sistema immunitario e la natura farà il resto come ha sempre fatto dalla notte dei tempi.

Daniele Pezzali consulente in Procurement & ICT (visita: www.danielepezzali.com)

20 novembre 2020

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