Qualche giorno fa ho postato un articolo nel quale ipotizzo che le fabbriche in Cina rimarranno bloccate ancora per diverse settimane a causa del propagarsi dell'epidemia di coronavirus.
Una delle dirette conseguenze che prevedo è che quest'estate non ci saranno abbastanza condizionatori per soddisfare la domanda del mercato europeo.
Inoltre diverse fabbriche, nelle prossime settimane, si fermeranno anche in Italia a causa della mancanza dei componenti approvvigionati sui mercati asiatici.
Stamane il Corriere della Sera ha pubblicato la notizia, (che si può leggere cliccando sulla foto di questo post), nella quale viene spiegato che FCA ha organizzato un team di esperti per valutare i ritardi della componentistica, indispensabile per alimentare le loro linee di produzione, in arrivo dalla Cina.
A seguito di questa valutazione sarà programmata o meno la chiusura degli stabilimenti.
Nel mio libro "Storia di un buyer" parlo del fenomeno della globalizzazione e di come oggi i mercati della fornitura sono distribuiti su scala mondiale.
Uno degli argomenti attuali, al centro dell'attenzione di tutte le aziende manifatturiere, riguarda proprio la "mitigazione del rischio di fornitura", concetto che affronto sul mio libro e che è parte concreta del programma di consulenza che sto offrendo alle aziende.
Le strategie del procurement, da anni, hanno orientato le aziende ad approvvigionare i materiali in "double source" (validazione di due o più fornitori per ogni componente necessario alla produzione), il blocco delle attività in Cina deve servire da insegnamento. Non basta avere due o più fonti di fornitura, bisogna infatti prevedere anche la loro differenziazione geografica!
Daniele Pezzali consulente in Procurement (visita: www.danielepezzali.com)
7 febbraio 2020
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