top of page

Il virus non è razzista!

Lorenzo stamattina ha inviato un post (scritto in inglese che si può visualizzare cliccando sulla foto qui sotto) dettato dalla logica e dalla presa visione reale dei fatti a Wuhan che sta vivendo con la sua famiglia, un messaggio concreto che tracima di fiducia.

Lorenzo accenna alcune considerazioni, mettendoci in guardia dalla psicosi collettiva che sta travolgendo l’Occidente: al di fuori della Cina, ci sono stati finora meno di 500 casi di contagio.

Un’inezia confronto alla popolazione mondiale e alla diffusione di altre malattie che costantemente sono presenti sul pianeta.

Quindi non è sensato parlare di pandemia ed è assolutamente ingiustificato il terrore che si sta spargendo a macchia d’olio in tutto il mondo.


La notizia da “strillare in prima pagina sui giornali” è: "Le persone contagiate che sono state adeguatamente curate, con l’uso degli antivirali disponibili negli ospedali, sono GUARITE!


Il vero focolaio dell’infezione è a Wuhan, in Cina. La situazione lì è grave ma ora è sotto controllo. Il Governo cinese ha introdotto tutte le misure necessarie per reagire con efficienza. Lo abbiamo visto nelle news con i servizi che mostravano la costruzione, in dieci giorni, di due ospedali con migliaia di posti letto e di tutte le strutture pubbliche convertite in presidi sanitari per accogliere i pazienti.


Il motivo che ha originato questa emergenza sanitaria è da attribuire all'incapacità, alcune settimane fa, delle strutture ospedaliere di Wuhan di fronteggiare con tempismo questa infezione ed alla gestione tardiva dell’informazione a causa della burocrazia dell’apparato cinese.

Sono questi i due fattori che hanno fatto collassare il sistema sanitario della metropoli.


Tutti i laboratori di ricerca del mondo stanno lavorando per mettere a punto il vaccino, ma ci vorranno mesi prima che il farmaco possa essere testato e reso fruibile alla popolazione.

Per questo motivo è indispensabile adottare rigidi protocolli per contenere la diffusione del virus, questo significa misure restrittive che hanno un forte impatto sulla popolazione: controlli sanitari obbligatori, limitazione degli spostamenti, fino alla quarantena.

Tali misure sono indispensabili, in particolar modo, per proteggere dall'infezione le persone anziane e quelle già affette da altre gravi patologie, che non sarebbero in grado di sopravvivere con i farmaci al momento disponibili.


Il contenimento delle infezioni richiede misure forti. Non bisogna però farsi influenzare da strani stereotipi, o ancora peggio dalle immagini dei film di fantascienza che bene o male tutti abbiamo visto. La situazione attuale è quella di un’emergenza sanitaria circoscritta in un’area della Cina, non quella di un set cinematografico.


Lorenzo nel suo post dice: “Le immagini che pubblico sono quelle che vedo dalla mia finestra, le persone integralmente coperte da tute bianche, non sono degli uomini cattivi, ma è il personale sanitario che controlla la popolazione per separare le persone infette da quelle sane.

Gli infetti vengono inviati agli ospedali o (se in buone condizioni) alle aree comuni.

Niente prigione, niente campi di concentramento e niente militarizzazione.”


Lasciamo combattere il virus ai dottori, agli scienziati, ai sanitari impiegati sul campo!

Mentre sui social combattiamo il vero male che è quello dell'ignoranza, dell'allarmismo e della spettacolarizzazione che produce paura e razzismo!

Dobbiamo essere tutti solidali con le persone che si stanno sacrificando per sconfiggere la malattia e con i pazienti che rischiano la vita.


Il virus non distingue se siamo cinesi, africani o caucasici... il "virus non è razzista", esso colpisce tutti gli uomini e l’intera umanità deve essere unita per combattere assieme, senza distinzione di razza!

Grazie Lorenzo per tenerci informati e ancora auguri a te, alla tua famiglia ed a tutti coloro i quali sono coinvolti in questa dura lotta!


Daniele Pezzali consulente in Procurement (visita: www.danielepezzali.com)

13 febbraio 2020

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page