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La psicosi del coronavirus nella China Town milanese dove sono nato io.

Ormai Via Paolo Sarpi, l'arteria della China Town milanese, la conoscono proprio tutti!


Io in quella Via ci sono nato ed ho trascorso la mia prima infanzia. I miei ricordi sono nitidi, tanto è vero che due anni fa ho scritto e pubblicato il libro "Da Via Paolo Sarpi all'Oriente" (Edito da KDP di Amazon).


Nella pubblicazione parlo di quel quartiere vissuto, con i miei occhi da bambino, negli anni '70.

Ricordo bene le prime botteghe cinesi di pelletteria, lungo le traverse laterali della grande Via ed ancora di più mi sono rimasti impressi i laboratori e le sartorie improvvisate negli scantinati, che da bambino andavo a spiare attraverso le finestrelle radenti il marciapiede dei vecchi condomini.

Quelle finestrelle chiamate "bocche di lupo", che trasudavano umidità dai sotterranei...


La comunità cinese ha sempre lavorato sodo e con grande dignità, senza dare alcun fastidio ai residenti. Mi ricordo anche i bambini cinesi che venivano a scuola elementare con noi, senza però integrarsi un granché con la classe... Ma lungi dal lamentarsi di quelle presenze e non ho mai visto nessuna manifestazione di razzismo nei loro confronti.

Milano è sempre stata una città accogliente, specie con coloro i quali hanno dimostrato di lavorare onestamente.


Sono trent'anni che ho lasciato Milano, per vivere in Veneto.

Tanti miei ricordi sono rimasti là e oggi sono veramente sorpreso, di apprendere dalla stampa, che quella bella China Town sia rimasta deserta, evitata dai turisti e dai milanesi per una paura del tutto infondata.

E sono veramente addolorato a constatare che sta affiorando una forma di razzismo che in passato non esisteva!


Il servizio della RAI qui sotto (per vederlo cliccare sull'immagine) è veramente significativo e veicola un messaggio importante: bisogna combattere l'ignoranza e non si può addossare agli abitanti di quella Via un'etichetta negativa, per una colpa che di certo non hanno.


Nel mio libro racconto di usanze e tradizioni tanto distanti dai nostri costumi, quanto simili per alcuni aspetti che hanno visto Italia e Cina vicine nella storia... e non solo per Marco Polo.

I miei racconti esprimono curiosità e rispetto per un popolo che ha una cultura millenaria ed una dignità invidiabile.


Se mi trovassi a Milano in questo istante, sono sicuro che starei passeggiando, senza alcun timore, lungo Via Paolo Sarpi!


Daniele Pezzali consulente in Procurement (visita: www.danielepezzali.com)

9 febbraio 2020





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