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Immagine del redattoreDaniele Pezzali

Quando per nascondere la paura e l'invidia ci rifugiamo in un diplomatico razzismo...


In queste ultime settimane il caso coronavirus ha generato una serie di "anticorpi" in Occidente che non hanno nulla a che vedere con la malattia.

Gli "anticorpi", di cui parlo in questa metafora, sono la vile difesa che la gente ignorante ha messo in atto con gli episodi di razzismo nei confronti della comunità cinese e le strumentazioni dei media architettate ad arte dai governanti e dalle lobby occidentali.

Premetto che ho vissuto ad Hong Kong come residente per sei anni ed ho viaggiato per lavoro in Cina per venti anni, quindi presumo di conoscere bene sia la cultura cinese, sia i progressi che quella civiltà ha saputo costruire in pochi decenni.

Quando ho letto l'articolo del giornalista Michelangelo Cocco, il link è disponibile cliccando sulla fotografia, mi sono trovato subito in sintonia con lui.

Posso tranquillamente dire che Michelangelo mi ha tolto le parole di bocca!

I cinesi ci fanno paura ma non vogliamo ammetterlo!

Hanno la grinta che i nostri padri avevano negli anni '60 e stanno ormai superando gli USA per diventare la nazione più potente al mondo e questo fa stridere i denti ai nostri Alleati.

Quindi per mascherare questa paura, facilmente molte persone si rifugiano nei luoghi comuni, nello stereotipo, fino a rasentare il razzismo...

Anni fa, quando ero residente in Cina, ho visto di persona degli espatriati italiani che manifestavano palesi atteggiamenti razzisti nei confronti dei cinesi e me ne sono profondamente vergognato!

Come mai abbiamo paura della Cina?

E' un popolo che non ha mai invaso altre nazioni (il Tibet e lo Xinjiang da secoli sono dentro i confini dell'impero cinese e ce lo dimostrano le carte geografiche disegnate secoli fa anche in Occidente).

I cinesi hanno subito le guerre e non hanno mai creato terrorismo in giro per il mondo.

La diaspora cinese ha prodotto in ogni nazione: commerci, attività artigianali ed industriali.

Eppure non trasmettiamo empatia nei loro confronti, anzi siamo quasi disturbati dalla loro efficienza.

Abbiamo visto negli ultimi notiziari che hanno costruito un ospedale di 1000 posti letto in dieci giorni. L'impresa è stata ammirevole, eppure ho sentito critiche a riguardo da parte di alcuni nostri connazionali che hanno asserito che quella struttura non vale nulla, perché è l'equivalente di un prefabbricato per terremotati e cose simili...

E anche se così fosse? Non voglio essere disfattista, ma sono convinto che noi in Italia in dieci giorni avremmo solo discusso di dove costruirlo quell'ospedale... non parliamo poi del tempo per progettarlo, per assegnare gli appalti e per completarlo...).

E' lodevole la capacità politica che ha dimostrato il Governo di porre in quarantena 60 milioni di abitanti, di mobilitare migliaia di medici ed ancora di più è ammirevole il senso civico che ha contraddistinto centinaia di milioni di abitanti a limitare qualsiasi spostamento e restare, di propria iniziativa, rinchiusi in casa.

Tutte queste azioni sono la dimostrazione che la Cina è all'altezza di gestire l'emergenza in cui riversa.

Nonostante queste evidenze, i giornali parlano di bambini cinesi rifiutati nelle scuole in Italia, di ristoranti e negozi cinesi disertati e addirittura di sputi e di insulti rivolti a persone cinesi in strada.

Gli occhi a mandorla ci fanno paura? O sono semplicemente diversi dai nostri?

Non importa dare una risposta...

Di fatto il popolino, in questa circostanza, ha l'alibi di prendere le distanze da chi sta dimostrando di fare girare l'economia anche nelle nostre città.

Mentre a Mr. Trump ancora non gli sembra vero di avere ricevuto questo assist gratuito (dopo tutto il sudore versato sulla guerra dei dazi) per demonizzare la Cina e colpire duro sull'economia per demolire qualche punto di PIL cinese.

A parte il cinismo e l'ignoranza che hanno generato questa nuova ondata di razzismo, sono convinto che questa epidemia prima o poi sarà domata.

Senza dubbio la Cina nel 2020 non sarà in grado di sostenere la crescita del 6% che ha pianificato e penso che lasceranno sul campo almeno un paio di punti.

Qui in Occidente non dobbiamo gioire per questa loro perdita, anche perché noi italiani ne faremo in parte le spese.

Soprattutto è bene sapere che la mentalità dei cinesi è imperniata sul bene e la forza della collettività. E' scontato quindi che nel 2021 il Governo cinese sarà in grado di riprendersi i punti di PIL persi nel 2020, a causa del coronavirus, con tanto di interessi!

E se noi italiani non cambieremo atteggiamento nei loro confronti (come per esempio l'avventata decisione di sospendere tutti i collegamenti aerei con la Cina) purtroppo ne faremo le spese anche nel 2021!!!


Daniele Pezzali consulente in Procurement (visita: www.danielepezzali.com)

5 febbraio 2020

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