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A denti stretti, mi tocca dire che dobbiamo prendere esempio dalla Cina!

La Borsa italiana e quelle europee sono in caduta libera!


In Italia il numero dei contagiati ed i morti sono in rapida ascesa (nelle ultime ore sono morte 41 persone, da 107 a 148) le misure prese, per quanto possano sembrare rigide, non lo sono affatto per contrastare la diffusione del virus! Ci sono troppe falle nei divieti che sono stati scritti nel Decreto.

La politica del Governo è stata troppo incerta, con scelte sbagliate ed inefficaci "da solisti": come quella di fermare i voli diretti da e per la Cina, provvedimento inutile se poi i passeggeri arrivano facendo scalo in Europa o nel Middle East, con centinaia di coincidenze possibili.

La stampa, poi, si è scatenata lanciando prima allarmi catastrofici ed adesso l'informazione mitiga oltremodo la realtà, al punto che la notizia di 41 morti in 24 ore la si trova solo facendo la sottrazione dei dati all'interno degli articoli dei giornali di oggi.


Non voglio fare politica e tanto meno non intendo lanciare polemiche, nei miei post cerco sempre di stare sui fatti.


L'incertezza, la cattiva informazione, l'allarmismo, l'incapacità di prendere decisioni precise ed a lungo termine fanno male alla finanza! La cattiva gestione dell'emergenza sta facendo scendere a picco l'economia di tutto il Paese, per riprenderci da questo shock economico ci vorranno senz'altro dei mesi e forse degli anni.

Per quanto possa sembrare paradossale, l'economia non è sensibile alle proporzioni del fenomeno che ha colpito la Cina prima e poi il resto del mondo, bensì è attenta alla capacità di reagire, a quella di governare con sicurezza e di gestire l'intera situazione senza panico.

L'opposto di quello che abbiamo fatto finora noi, che stiamo gestendo la situazione di ora in ora con la speranza che arrivi qualcuno o qualcosa a salvarci...


Ed ecco la dimostrazione di quanto ho dichiarato: la Cina ha avuto ad oggi più di 80.000 casi e quasi 3.000 morti, non è ancora fuori dal guado, ma ha dimostrato di saper reagire con 60 milioni di persone poste in (vera) quarantena e la costruzione di ospedali da migliaia di posti in due settimane... Ed oggi, a meno di due mesi dal crollo della Borsa di Shanghai (20 gennaio), gli investitori hanno creduto nella Cina e la perdita sulla Piazza di Shanghai è stata interamente recuperata, tornando ai valori dei primi di gennaio.


L'ho ripetuto anche in altri articoli, l'economia non è sensibile alla democrazia, alla giustizia... i parametri usati dalla finanza sono dettati dalle decisioni ferme, dalla capacità di vedere e progettare a lungo termine.


Purtroppo fino ad oggi non abbiamo dimostrato né con la politica del Governo, né con il nostro senso civico di sapere gestire la situazione e rischiamo il peggio: quello di chiudere scuole, attività, fiere, turismo... ed ammalarci lo stesso, per finire così a sospendere anche le attività produttive.


Mi dispiace, io sono sempre positivo, ottimista e conciliativo, ma questa volta dobbiamo imparare la lezione dai cinesi, che con la loro non-democrazia, ma con un senso civico, collettivo e patriottico esemplari, hanno saputo affrontare una situazione catastrofica in maniera stupefacente.

La notizia di oggi è che i cinesi sono già riusciti a recuperare le perdite in Borsa!

Hanno ottenuto tale risultato anche se l'allarme non è ancora completamente rientrato nel loro Paese perché gli investitori, dopo la dimostrazione mostrata concretamente sul campo, nutrono la fiducia nei confronti del sistema cinese.

(Clicca sulla foto per leggere e sentire l'intervista del Sole 24 Ore)


Daniele Pezzali consulente in Procurement & ICT (visita: www.danielepezzali.com)

5 marzo 2020

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