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Ancora una volta l'ingegno degli italiani e la prontezza degli imprenditori veneti brillano!

Ieri pomeriggio, durante la riunione della Protezione Civile, è stata presentata dal Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, una nuova mascherina filtrante di produzione veneta.


In questi giorni abbiamo appreso direttamente dalle dichiarazioni dei politici che le mascherine filtranti sono introvabili sul mercato ed ogni Paese europeo ha chiuso le frontiere all'esportazione dei DPI sanitari.

Le mascherine filtranti, anni fa, venivano prodotte anche in Italia, ma essendo un articolo di contenuto tecnologico modesto, già a partire dal 2000, la produzione di questi articoli è stata delocalizzata nei paesi a basso costo di manodopera.


L'emergenza del momento ha attivato diversi imprenditori italiani a riaprire le vecchie linee di produzione.

In questo caso parliamo di piccole e medie imprese nel settore tessile che di fronte ad un prodotto del genere accusano diverse problematiche: dall'insufficiente capacità produttiva, rispetto ai fabbisogni nazionali del momento, alla necessità di automatizzare vecchi sistemi di produzione, che in certi casi erano stati dismessi per obsolescenza.

La mascherina, così come è stata sempre concepita, prevede lavorazioni di taglio, cucito e di assemblaggio dei legacci. Il processo produttivo, nonostante la semplicità dell'oggetto necessita comunque dell'impiego di differenti macchinari per le diverse fasi di lavorazione e di una discreta manualità.


L'imprenditore veneto Fabio Franceschi, titolare di Grafica Veneta, ha avuto l'ingegno di studiare una mascherina filtrante che può essere prodotta per mezzo di una rotativa tipografica, stravolgendo così totalmente il sistema tradizionale di manifattura dell'oggetto.

Grafica Veneta ha inventato un nuovo concetto produttivo per costruire le mascherine: nella rotativa al posto del rotolo di carta viene fatto scorrere un rotolo di tessuto filtrante certificato, la macchina oltre la stampa di eventuali loghi e scritte di istruzioni sull'oggetto, è in grado di fustellarlo.


Fabio Franceschi (nel video qui sotto allegato) descrive il processo di produzione parlando delle sue rotative lunghe 60 metri che hanno la velocità di stampa di 1.000 metri di foglio al minuto.

Ovviamente per ottenere questo risultato l'imprenditore ha dovuto studiare un apposito design al fine di ottenere il prodotto finito dopo la fustellatura senza ulteriori passaggi.

E' stato necessario anche trovare il modo per garantire l'igiene del prodotto, evitando ulteriori fasi di lavaggio ed è stato determinante testare il tessuto adeguato idoneo a garantire allo stesso tempo: qualità di filtraggio e lavorabilità in macchina.


Insomma il risultato sembra esserci stato: oggi Grafica Veneta (a tre settimane dall'idea industriale) è già in grado di produrre circa 800.000 mascherine al giorno ed in due settimane potrà raggiungere la capacità giornaliera di 1,5 milioni di pezzi.

L'azienda, se il prodotto avrà successo, è pronta in pochi mesi a raggiungere la capacità di 4 milioni di pezzi al giorno.


L'idea è geniale! Cambiando totalmente l'ingegnerizzazione del prodotto ed il settore di produzione (dal tessile alla grafica) si è ottenuto un risultato impossibile da immaginare sia per capacità produttiva, sia per l'economicità del singolo pezzo.


Nei giorni scorsi ho descritto gli italiani come un popolo composto da professionisti, imprenditori ed inventori in grado di ragionare sopra le righe e di trovare le soluzioni anche attraverso la creatività e la fantasia, in una parola questa qualità che ci contraddistingue si chiama "ingenio"!


Probabilmente da domani ci sarà una rivoluzione mondiale dei sistemi di produzione industriale in tutto il settore delle mascherine di tipo chirurgico per merito di un bravo e coraggioso imprenditore veneto!


Daniele Pezzali consulente in Procurement & ICT (visita: www.danielepezzali.com)

19 marzo 2020


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