Parlare di piattaforme per la didattica a distanza non è una novità.
A livello mondiale, da anni su internet, sono a disposizione per gli studenti numerosi canali didattici per l'apprendimento a distanza, resi fruibili in particolar modo dalle università.
"L'universo scuola", però, è immenso e senza dubbio non è facile introdurre delle innovazioni così marcate nel mondo dell'istruzione, specie per le scuole pubbliche primarie e secondarie.
Immagino che negli anni passati siano nati molti progetti legati a piattaforme web per l'insegnamento, ma tante iniziative hanno fatto fatica a decollare, mentre altre sono rimaste nel cassetto.
Purtroppo in Italia paghiamo anche lo scotto di essere, a livello europeo, il fanalino di coda sia per le infrastrutture della rete informatica, sia per il grado di informatizzazione delle famiglie e questo di certo non aiuta la scuola nell'approccio verso le nuove tecnologie.
Quindi, nel nostro Paese, la grande innovazione denominata "e-learning" è rimasta sopita per anni, fino al risveglio repentino di un mese fa.
La pandemia in corso ha cambiato totalmente gli scenari. E' come se si fosse alzata la leva di un interruttore per dare improvvisamente energia ad una vera e propria rivoluzione della didattica in tutta Italia.
Già nel mese di marzo le università hanno prontamente iniziato a proporre i corsi on-line ed hanno attivato gli esami di laurea attraverso le videoconferenze.
E' stato emozionante vedere sui telegiornali i primi studenti che hanno conseguito la laurea attraverso la discussione della tesi in videoconferenza con la commissione d'esame! E' stato un messaggio bellissimo e confortante, a dimostrazione che le nuove tecnologie ci consentono oggi di progredire senza vanificare gli sforzi che si sono compiuti.
Anche le altre scuole, di ogni genere e grado, hanno dovuto attivarsi con le lezioni a distanza per non fare perdere l'anno a migliaia di studenti.
Ovviamente in un clima di emergenza non si può pretendere da subito il migliore dei risultati, ma l'importante è avere intrapreso questa nuova strada!
La rivoluzione ormai è in corso, anche la preparazione all'esame di maturità sarà conseguita con i nuovi mezzi tecnologici. Stiamo "assistendo in diretta" alla trasformazione digitale del Esame di Stato, una pietra miliare della Scuola.
Dobbiamo fare tesoro di questa esperienza e sarebbe folle tornare indietro senza cogliere i vantaggi del cambiamento!
Questo non significa che passata la pandemia i nostri ragazzi non debbano tornare in classe, anzi, la didattica è fatta soprattutto di rapporti umani e di confronti collettivi, ma il progresso non lo si deve fermare, perché i nuovi strumenti didattici hanno un potenziale inimmaginabile!
La Cina è il paese al mondo che sta investendo più di tutti nella didattica a distanza, la sua infrastruttura informatica (supportata anche dal 5G) consente di far collegare simultaneamente milioni di studenti alle lezioni on line.
Il Governo cinese sta selezionando e formando docenti particolarmente dotati nella divulgazione attraverso i media, al fine di fornire un insegnamento innovativo e di altissima qualità a tutti gli studenti anche a quelli residenti negli angoli più remoti di quell'immenso Paese.
Una meravigliosa rivoluzione didattica
Proviamo pensare ad un modello didattico nuovo anche per l'Italia, giusto per fantasticare...
Le scuole potrebbero accogliere gli studenti 3 giorni alla settimana (dimezzando così i costi di struttura). Negli altri giorni la didattica potrebbe essere condotta a distanza con dei professori particolarmente dotati nel trasferire i contenuti attraverso i video (modello "Alberto Angela") .
Tutte le lezioni diramate in streaming potrebbe rimanere in rete per consentire agli studenti di approfondire e di ripassare i contenuti.
Le lezioni di lingua straniera potrebbero essere condivise con altri istituti anche all'estero con programmi interculturali.
I compiti a casa potrebbero diventare delle lezioni dinamiche nelle quali gli studenti potrebbero interagire con i loro coetanei che frequentano lo stesso percorso di studi anche in istituti differenti.
Una didattica di questo genere, innovativa, arricchita di professionalità, colma di contenuti multimediali disponibili gratuitamente su internet, senza dubbio riscuoterebbe entusiasmo da parte degli studenti, stimolando una forte motivazione nei nostri ragazzi!
Non ultimo è il fatto che la scuola deve preparare i giovani al mondo del lavoro. Le aziende in futuro adotteranno sempre di più le formule di smart working e di coworking, quindi per molti diplomati e laureati sarà indispensabile avere dimestichezza con l'uso delle nuove tecnologie ed essere in grado di sviluppare contenuti idonei.
Parlo di queste tematiche nella mia intervista rilasciata giovedì al network on-line Heply https://www.spreaker.com/user/heplytalks/small-talk-with-daniele-pezzali_1
Immagino che non tutti vedranno di buon occhio la trasformazione digitale della futura scuola... in questo caso penso agli insegnanti rimasti un po' arretrati riguardo l'uso dell'informatica, ma proprio a quegli insegnanti, che magari sono vicini alla quiescenza, ricordo che noi italiani siamo stati i precursori della didattica a distanza ed a riguardo possiamo fregiarci di un nome di assoluto rilievo il maestro e pedagogo Alberto Manzi (https://it.wikipedia.org/wiki/Alberto_Manzi) che con il programma "Non è mai troppo tardi" insegnò agli italiani, attraverso la televisione, la lingua Italiana con ben 484 puntate andate in onda dal 1960 al 1968!
Quindi "non è mai troppo tardi" per rimettersi in carreggiata e per intraprendere una nuova strada che di sicuro porterà nel mondo dell'istruzione innovazione, idee ed opportunità di crescita!
Daniele Pezzali consulente in Procurement & ICT (visita: www.danielepezzali.com)
11 aprile 2020
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